Casablanca

Tiziano Broggiato

Tiziano Broggiato

Ho creduto a una rinnovata
divisione delle acque, lì,
all’interno del taxi lanciato
nello sciame della città
dove tutto è “ultimo istante”
e svolazzi di jellabah.
Alla radio una nenia sillaba
ossessivamente un nome di donna,
mentre sul muro di un vicolo
stretto come una crepa, decifro
la scritta che ha il tono
di una sentenza: tu qui
non esisti.
Poi le creste nervose dell’oceano,
le sue spume su Sidi Ard
e il finimondo della corsa
lungo la litoranea in direzione
della moschea di Hassan secondo.
A volgermi in quel punto, ora
sarei in grado di distinguere
tutte le torri della città e
le chiglie dei suoi palazzi
prendere il mare e infrangerne
le onde, come un’alta, solenne
nave bianca o come un’ arcipelago
infinito di pennoni.
(da Preparazione alla pioggia, I)