C’è UNA SPIANATA INNANZI AGLI SCOGLI…

Tiberio Sergardi

(canto notturno)
Vele, diafane vele,
a ritmo di noia ritratte nel vuoto,
spossate,
senza più barca né remi né alberi a prua…
giovani vele!…
se anche il timone si perse,
andate in deriva
con gli aghi lilla appuntati ai sudari
e màceri fili di sangue,
fumi assonnati per l’aria,
miserie d’un cielo in degrado!…
Lembi di anime lente, scorate…
sopra la scia delle varie correnti
a onde vi vidi passare…:
quasi un corteo di urlanti gabbiani
dalle stanche ali
e dal roco sogghigno…
biechi sfiorando a volo radente
l’onda vorace del mare!…
“Ma andate!”
fu l’urlo d’una roccia antica…
“indietro sull’acqua, se la marea vi travolge…
in avanti!…se vi scortano le onde!”
Sulla ghiaia infrante,
le taglienti lame…giacevano sparse,
ingrato servigio all’esistenza!…
Comari le Vele, ma intanto
vi unite per bande, e spinte al veleggio
per gòmene sciolte…fingete speranza!…
quell’unica bella certezza ch’è vostra…:
gioventù sviata,
il Mare, lo so, vi perdona!…
Ed io vi rivedo, instabili forme
scampate alla gran Velerìa del disarmo,
avvilite ma giovani ancora,
e fiere di andarvene sole
dove altro cielo vi attende…altri porti…
C’è una spianata innanzi agli scogli,
dove gli eroi gettavano l’armi…
e si piangeva, non visti…
e si veniva a morire da soli…
Ma essa non si vide ancora…
(la Pace, perché?)
Neppure sapeva di esistere…
aveva quell’aria da nulla…
e già la cercavano i pianeti.
…………
Comari le Vele,
anime unite in un corpo soltanto…la Vela!…
prima che sia troppo tardi,
andatene in cerca anche voi…
per falla in carena di cielo.