CANTO ALLA MAGNOLIA

Tiberio Sergardi

(orfico mistero)
Andava l’Eccelso indagando
il perché
di quell’aria di sgomento
che ribolliva da tempo
nell’intima crosta dei Monti,
nei segreti anfratti
delle rupi,
nell’intimo di ognuno
partecipe ai contrasti.
Avrebbe finito per vincere
l’urlo tristissimo della Giogaia,
tanto era fatto il suo cuore
di sensi del Giusto
e di patria ribellione.
– il Lògos? –
Le Rocce si fossero fuse
per far posto alle Pianure?…
Il Monte spogliato di simboli
bandisse la magìa?…
Avesse trionfato la Natura
in tutta la sua nudità?…
la Neve in cristalli e frammenti
si fosse finalmente volta a Dio
di dentro a pareti di ghiaccio
intimamente connesse?…
Ognuno sperò nel Rimedio:
“Palingènesi… domani?”
Disotto al Gran Cervo
in distanza
la Fata del lago di frana
(mirata illusione
o realtà?)
in valle discesa dall’alto
predicò:
“Solitudine, silenzio
a placare gli eccessi di pianto,
le continue risse,
la foga del Chiasso,
i paesi in tumulto
e la dissolta Onestà!…”
Il Mondo?…
Quel volto non era più il solito
e in lacrime di gelo
ne piangevano le Cime
e il Cervo ne stupiva…
L’Eccelso a quel punto narrò:
“Un dì non so come,
del tutto inattesa
al centro comparve
della grotta
una bianca Magnolia
sfumata in azzurro
che appiè del suo gambo
e fra le radici sotterra
portava un cristallo di neve
invisibile ai più.
Simbolico dono di Orfeo,
era stato dagli uni
scordato,
dagli altri taciuto
in presenza degli Ori,
e mille volte scambiato
per un vetraccio incolore
a trastullo dei meno abbienti…
Unico al mondo però.
Da quante ne aveva sentite
sulle solari tirannie
si nascondeva nell’ombra
e non si fidava del Tempo.
A ragione:
d’inverno pioveva a torrenti,
d’estate col Sole,
né prima del Terzo Millennio
……..
– il Verbo era questo –
sarebbero mutate le Stagioni.
Al cader delle tenebre,
quasi ogni sera
infuriavano i Venti fra sé
ma la Magnolia resisteva ai colpi,
materna a quel gioiello puro,
in crisi con l’Aurea Società.”
Si stesse mutando qualcosa
nei pressi del secolo nuovo,
ed esempio ne fosse la Pianta
col suo cristallo di neve?…
Da capo s’affacciasse Amore
a consolare l’Umanità?…
……………………
– esortazione –
Rallegràtevi, lettori,
e scalate le pareti nord
della montagna…
e poi quelle sud…
La caccia va data agl’Ideali,
a quel seme-gioiello
andato perso per aria,
tradito,
e giù dalle rupi
caduto a precipizio.
Ce la faranno i superstiti
a risalire il pendìo?…
La Modestia si unisse al Decoro,
i Venti si facessero garanti
d’un cielo sereno alle porte
(aùspice il Secolo nuovo),
io credo che noi fin da ora
saremmo al centro dei desideri
attorno a cui ruota in eterno
e a gran fatica…il Creato.
Magnolia, tu pènsaci,
orfica dea del Mistero,
assieme al tuo Cristallo in crisi.
Come la Neve spegne i Rumori,
la chiarità dei tuoi sentimenti
smorzi l’inganno più subdolo
e prima che nasca un inferno
l’incendio si spenga da solo…
Sàppilo… da esserne persuasa,
o Pianta grandiosa a fiori bianchi;
il lustro delle tue foglie di cuoio
a valanga travolga ogni vizio…
…dacché mondo è mondo…
millesima parte del Cielo infinito!…