Archivi tag: Poesia spagnola

Sonetto del dolce lamento

Federico García Lorca

Federico García Lorca

 

Temo di perdere la meraviglia
dei tuoi occhi di statua e la cadenza
che di notte mi posa sulla guancia
la rosa solitaria del respiro.
Temo di essere lungo questa riva
un tronco spoglio, e quel che più m’accora
è non avere fiore, polpa, argilla
per il verme di questa sofferenza.
Se sei tu il mio tesoro seppellito,
la mia croce e il mio fradicio dolore,
se io sono il cane e tu il padrone mio
non farmi perdere ciò che ho raggiunto
e guarisci le acque del tuo fiume
con foghe dell’Autunno mio impazzito.

Se io fossi un poeta

Antonio Machado

Antonio Machado

 

Se io fossi un poeta
galante, canterei
agli occhi vostri un canto così puro
come sul marmo bianco l’acqua chiara.
E in una strofa d’acqua
tutto il canto direbbe:
“So già che non rispondono ai miei occhi,
che vedono e guardando nulla chiedono,
i vostri chiari; hanno i vostri occhi
la calma buona luce,
luce del mondo in fiore, che un mattino
ho visto dalle braccia di mia madre”.

Quando spunta la luna

Federico García Lorca

Federico García Lorca

 

Quando spunta la luna
tacciono le campane
e i sentieri sembrano
impenetrabili
Quando spunta la luna
il mare copre la terra
e il cuore diventa
isola nell’infinito
Nessuno mangia arance
sotto la luna piena
Bisogna mangiare
frutta verde e gelata
Quando spunta la luna
dai cento volti uguali,
la moneta d’argento
singhiozza nel taschino.

Poeta, nel tramonto.

Antonio Machado

Antonio Machado

 

Nuda è la terra, e l’anima
ulula contro il pallido orizzonte
come lupa famelica. Che cerchi,
poeta, nel tramonto?
Amaro camminare, perché pesa
il cammino sul cuore. Il vento freddo,
e la notte che giunge, e l’amarezza
della distanza… Sul cammino bianco,
alberi che nereggiano stecchiti;
sopra i monti lontani sangue ed oro…
Morto è il sole… Che cerchi,
poeta, nel tramonto?

Nuda è la terra, e l’anima

Antonio Machado

Antonio Machado

 

Nuda è la terra, e l’anima
ulula contro il pallido orizzonte
come lupa famelica. Che cerchi,
poeta, nel tramonto?
Amaro camminare, perchè pesa
il cammino sul cuore. Il vento freddo,
e la notte che giunge, e l’amarezza
della distanza…Sul cammino bianco,
alberi che nereggiano stecchiti;
sopra i monti lontani sangue ed oro…
Morto è il sole…Che cerchi,
poeta, nel tramonto?

Nostalgia del mare

Juan Ramón Jiménez

Juan Ramón Jiménez

 

Quanto dolore,
bellezza!
L’odio accende fuochi di passione
sui fuochi lontani fari, grandi fiori rossi,
delle coste del mare; grida all’erta
di fiamma bianca e verde,
sulle grida di fiamme
dei sogni, che, come nei sogni,
non si sa, in verità, se furono…
E sono quelli ancor mal desti
che brutta espressione, che freddo!
contro quelli ancor mal addormentati
che brivido, che espressione ancor più brutta!
E la morte si unisce con la vita
inaspettatamente, qua e là, come in bagliori
di cento colori tragici ed acuti;
si unisce con il sogno,
che preferisce morire anzichè svegliarsi.
si unisce con il sogno.
Comincia a far giorno rosso e bianco.
Coste che fumano, nel primo sole,
per quelli che vivono ancora!