I Di tutti gli angoli del mondo Amo d’un amore piú forte e piú profondo La nuda spiaggia in estasi e la duna Dove mi unii al mare, al vento e alla luna. II Odoro gli alberi la terra e il vento Che la primavera colma di profumi Ma io vi voglio solo e solo vi procuro La selvaggia esalazione delle onde In ascesa verso gli astri come un grido puro.
Sophia de Mello Breyner Andresen Come un grido puro traduzione e cura di Federico Bertolazzi Crocetti Editore 2013
La luna colma la terra di miraggi E le cose hanno oggi un’anima vergine, Il vento ha svegliato tra i fogliami Una vita segreta e fuggitiva Fatta di ombre e luce, terrore e calma, Che è il perfetto accordo della mia anima.
Le mie mani mantengono stelle, Afferro la mia anima perché non si spezzi La melodia che va di fiore in fiore, Strappo il mare dal mare e lo pongo in me E il battere del mio cuore sostiene il ritmo delle cose.
Sophia de Mello Breyner Andresen Come un grido puro traduzione e cura di Federico Bertolazzi Crocetti Editore 2013
Tieni la tenda della nostra finestra a nord chiusa. Notte dopo notte ci abbracciamo stretti nel nostro unisono appartato sotto le coperte pesanti della Baia di Hudson come fossimo due clarinetti sotto i bassi e i violoncelli del mondo. Siamo privi di essenza, due esistenze, quindi niente vecchio né giovane, né maschio né femmina, né carne né pietra, che nell’esistere e attraverso l’esistere sono qualcosa di unico, unico, perfetto – o quasi. La nostra canzone è una felice canzone di fusa. Eppure la tenda è sempre abbassata e nel retro della mente mi chiedo perché – perché tu al mattino scacci l’unica pura luce pulita del mondo che ci arriva dal nord oltre il nord, dalla chiarezza di là, invisibile, decisa e sincera. Traduzione di Fiorenza Mormile
Poesia n. 323 Febbraio 2017 Hayden Carruth. Il primato dell’etica a cura di Fiorenza Mormile
Un giorno spezzerò tutti i ponti,
Che legano il mio essere, vivo e totale,
All’agitarsi del mondo dell’irreale,
E calma salirò alle fonti.
Andrò fino alle fonti dove dimora
La pienezza, il limpido splendore
Che mi fu promesso ad ogni ora,
E nel volto incompleto dell’amore.
Andrò a bere la luce e del sole il sorgere,
Andrò a bere la voce della promessa
Che a volte come un volo mi attraversa,
E là compirò tutto il mio essere.
Come un grido puro
traduzione e cura di Federico Bertolazzi
Crocetti Editore 2013
Sei nata là dove i cavalli bevono,
dove i fiumi volgono verso il vento
e i venti l’uno all’altro si perseguono
fino al nodo del loro nutrimento.
Sei venuta da dove si scolora
lenta la notte in cactus e amaranto;
e il papavero aperto non si finge
altro che il grido, la pace e il sigillo
degli elementi puri, l’allegria
del silenzio appena generato
– proprio come te, che stai in periferia
piena di centro, e di forza di vivere
l’ora lunga dell’iniziale giorno
nella ferma umiltà di apparire.
Ti scrivo da vicino, come se la mano ti fosse oggetto breve affiorato, come se dalla strada ti arrivasse la piccola certezza per l’acquisto dei minuti seguenti. Da vicino come il sole, come la cicala. Come un silenzio pieno che ti venisse agli occhi di mattina e amarti fosse l’abito scelto al cominciar del giorno. Traduzione di Giulia Lanciani
Poesia n. 266 Dicembre 2011 Pedro Tamen. Il nome delle cose a cura di Giulia Lanciani
Non dire per cosa vieni. Lasciami indovinare dalla polvere dei tuoi capelli che vento ti ha mandato. È lontana la … tua casa? Ti do la mia: leggo nei tuoi occhi la stanchezza del giorno che ti ha vinto; e, sul tuo volto, le ombre mi raccontano il resto del viaggio. Dai, vieni a dar riposo ai tormenti del cammino nelle curve del mio corpo – è una meta senza dolore e senza memoria. Hai sete? Avanza dal pomeriggio solo una fetta d’arancia – mordila nella mia bocca senza chiedere. No, non dirmi chi sei né per che cosa vieni. Decido io.
Non aver paura dell’amore. Posa la tua mano lentamente sul petto della terra e senti respirare i nomi delle cose che lì stanno crescendo: il lino e la genziana, la verzura odorosa e le campanule blu; la menta profumata per le bevande dell’estate e l’ordito delle radici di una pianticella d’alloro che si organizza come un reticolo di vene nella confusione di un corpo. Mai la vita è stata solo inverno.
Questa mattina il sole è passato improvvisamente dall’altra parte della via – sono così in ombra le case quando di loro si perde il nome di qualcuno, così scuri i cuori di quelli che restano là dentro per abitare il dolore.
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