Abdellatif Laâbi
Non ho smesso mai di camminare
verso le mie radici di uomo
senza rabdomanti, senza bussola
salvo la mia collera attinta dal polmone del popolo
salvo i miei occhi
che non hanno perso nulla
del disastro delle viuzze
e della scarsità di pane
avevo male alle radici i miei occhi
i miei occhi scrutavano il cimitero dell’orda
l’itinerario di folgorazioni
non ho perso niente, niente omesso
delle sevizie dell’Altro e dei miei
niente, senti
era l’era dei grandi nomadismi
che attizzava il sole nero dell’aggressione
VEVO URGENZA DEL MIO VOLTO D’UOMO
torno da questi sogni
e cammino
dapprima
sulla città
per innalzare la mia requisitoria.