
Della frescura
faccio la mia casa,
e qui riposo.

Dormire profondo
sul dorso della pietra
dove sbocciano i garofani!

È sera ormai.
Tra i fiori si spengono
rintocchi di campana.

Fine d’anno
tutti gli angoli
di questo mondo galleggiante, spazzati via.

Foglie cadute
sul giardino che sembra vecchio
cent’anni.

Forse, nascosti fra gli alberi,
stanno ascoltando il cuculo
anche i raccoglitori di tè.

Giorno d’inverno –
sul cavallo
un’ombra di gelo.

Ho rimpianto
con gli amici di Omi
la fugace primavera.

A un peperone
aggiungete le ali:
una libellula rossa.

Affaticato,
mentre cerco albergo,
mi scopro sotto i fiori di glicine.
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