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Sulla generosità

Jalalauddin Rumi

Jalalauddin Rumi

 

Nella generosità e nell’aiuto degli altri sii come un fiume.
Nella compassione e nella grazia sii come il sole.

Nel nascondere le mancanze altrui sii come la notte.
Nell’ira e nella furia sii come la morte.

Nella modestia e nell’umiltà sii come la terra.
Nella tolleranza sii come il mare.

Esisti come sei oppure sii come appari.

Quella dell’ombra

HAMID TIBOUCHI

HAMID TIBOUCHI

 

Da qui e ora,
a Tahar Djaout: Che cosa scrivere
che non sia indecente?
la bestia
ignobile
guadagna
terreno

insensibilmente
subdolamente
in una lenta molto lenta
avanzata desertica

mangiucchia
ogni giorno
un po’ di spazio
di libertà

in cerchi
concentrici
si avvicina
al focolare

la notte
lancia
le sue frecce
avvelenate

senza rumore
le
proietta
come lucciole

a favore della notte
si sgranchisce & all’interno
dei nostri organi vitali
depone il suo verme che

repentinamente
meccanicamente
si mette a rosicchiare
dolcemente ma sicuramente

è così
che la bestia inqualificabile
– unitamente al deserto –
guadagna lentamente terreno

Non siamo più nel medioevo

HAMID TIBOUCHI

HAMID TIBOUCHI

 

Un’ idea da due soldi
un tratto di penna solo per ridere
ragionare col pilpul
cercare il pelo nell’uovo

oppure per importunare
la stupidità l’oscurità
per rendere strampalate
le credenze medievali

– una pioggia di pallottole
d’acciaio come risposta
per far fuori un uomo
una donna una semplice idea

per cancellare un tratto maldestro
dio non è
sproporzionato
pagato a caro prezzo

Il mio dolore

Joucef Nedjimi

 

Il mio dolore:

CIRCONCISIONE.

Le mie punizioni

LA SCUOLA.

Le mie scappate:

IL GIARDINO PUBBLICO.

La mia paura:

IL TRIBUNALE.

Le mie angosce:

MIA MADRE.

Le mie gioie:

IL CINEMA.

Le mie sofferenze:

L’ALLOGGIO.

I miei dispiaceri:

LEI.

Le mie debolezze:

I SENTIMENTI

SENTIMENTI

SENTIMENTI

SENTILAIDO

I soldati

HAMID TIBOUCHI

HAMID TIBOUCHI

 

La porta della casa
è aperta
è sempre aperta
quindi entrano

senza bussare entrano
violentemente
quanti sono dieci quindici
armati fino ai denti

cercano dicono delle armi
ribelli che sarebbero stati nascosti
spintonano mia madre
mettono tutto a soqquadro

non avendo trovato nulla
se la prendono con le nostre provviste
per l’inverno olio semola
olive e fichi secchi

le sparpagliano per terra
tutta roba
che i ribelli
non piglieranno

ripartono gl’infami
– baccano risate
picchiettio delle armi –
con i gioielli di mia madre

Fadhma

Abdelkrim Ghezali

Abdelkrim Ghezali

 

Fadhma, di fronte al focolare, il riflesso

della brace rischiara il suo viso

dimentica la profondità della sua notte

convoca il suo sole diurno.

Il mestolo le cade di mano

Fadhma eterna sognatrice,

donna che ha tanto atteso

che un’onda la spinga

verso il paese della libertà.

Il sole brilla sul suo viso

e le dice: “perché non vieni

con me ad incontrare i tuoi fratelli di sofferenza

perché non facciamo assieme lo stesso cammino?”

Contempla le scintille

che salgono e che scendono

vorrebbe unirle

per dire la sua con loro.

E ora canteremo l’amore

Jean Senac

Jean Senac

 

E ora canteremo l’amore
perché non c’è Rivoluzione senza Amore
né mattino senza sorriso.
La bellezza sulle nostre labbra è un canto eterno.
E’ ora di cantare il corpo senza fine rinnovato della donna,
la mano dell’amico,
il profilo come uno scritto sullo spazio
di tutte queste viandanti e di questi viandanti
che danno al nostro cammino la sua vera luce,
al nostro cuore il suo slancio.

Domani

Méziane Ourad

 

prorompere

poi sgocciolare

lungo i muri dei palazzoni

Invadere la strada

per spezzarne la noia

innaffiare l’asfalto

per farvi sbocciare

Il garofano

Fondere per rinascere

Nuovo nel mondo color “terra”

Abbasso la geometria!

Sempre dritto, non c’è nulla,

Dovunque c’è la vita

che piange i propri amici morti

su un letto di sapere.

L’amore giace accanto a lei

Con gli occhi stravolti,

nella sua mente un ricordo;

quello di un vero abbraccio

quello d’un incendio sterile

quello di un bambino nato morto

che non vuole morire

Questi campi, questi ruscelli…

sono troppo belli,

non posso separarmene!

E si alza

E se ne va

E la vede

L’abbraccia

L’amore sorride

e tutto si spegne