Donatella Bisutti
Separata da quel ventre
di umori e succhi
che fu la mia casa
e volendo dimenticare mi rifiuta
pezzetto di carne sanguinosa
piombo
nel precipizio oscuro della notte.
Ti capovolgi e ruoti
precipitando fra le stelle
perfori
la chiusa volta celeste
nel cunicolo del sangue e delle feci
pezzetto di carne sporca
ora puoi solo esplorare il buio
e
perderti.
La notte non ha appigli
non sai se precipiti o sali
e le tue dita battono sul vetro
quando dal nero abisso d’acqua
affiori a respirare.
Tu non sei nulla.
Proiettata fuori da quel corpo
che ora ad altri si dà
il tuo solo legame è con ciò
che odi.
Ed ora questo grande corpo morto davanti a me
ha lasciato l’ormeggio
allontanandosi immenso
quella parte di me che è morta.
——–
Aprite questa bara
——–
ancora non ho conosciuto il mondo.
——–
Questo corpo che mi è stato caro
——–
dovrà dunque disfarsi?