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tutto era già in cammino

Milo De Angelis

Milo De Angelis

 

Tutto era già in cammino. Da allora a qui. Tutto
il tempo, luminoso, sfiorava le labbra. Tutti
i respiri si riunivano nella collana. Le ombre
di Lambrate chiusero la porta. Tutta la stanza,
assorta, diventò il primo battito. Il nero
dei tuoi capelli contro il giallo dell’ultimo raggio.
Da allora a qui. Era il primo giorno dell’estate.
Il silenzio ci riempiva la fronte. Tutto era
già in cammino, da allora, tutto era qui, unico
e perduto, nostro e remoto, ardente. Tutto chiedeva
di essere atteso, di tornare nel suo vero nome.
da Tema dell’addio (2005)

Telegramma

Milo De Angelis

Milo De Angelis

 

La finestra è rimasta come prima. Il freddo
ripete quell’essenza idiota di roccia
proprio mentre tremano le lettere di ogni parola.
Con un mezzo sorriso indichi
una via d’uscita, una scala qualunque.
Nemmeno adesso hai simboli per chi muore.
Ti parlavo del mare, ma il mare è pochi metri quadrati,
un trapano, appena fuori. Era anche, per noi,
l’intuito di una figlia che respira
nei primi attimi di una cosa. Carta per dire
brodo e riso, mesi per dire cuscino. Gli azzurri mi chiamano
congelato in una stella fissa.
da Distante un padre (1989)

Tanto non ti crederanno più!

Stefano Raimondi

Stefano Raimondi

 

“Tanto non ti crederanno più!
Neppure chi sapeva della tua calma, la stessa che stillavi dagli sguardi, dalla tua paura-stalattite che mi riempiva percolante. Io ero lontana da sotto.
E ancora dimmi da che parte colano le promesse e dove leggere la frase in pace: «E dì soltanto una parola ed io sarò salvata»? …e a chi ripeterla in eterno, dentro questa grotta e ancora farmi credere dall’aria?
Da qui gocciolo ancora di fiducia, da qui che non finisco di depositarmi inutilmente in te…e mai di te saprò mai dirne l’uscita, la luce e forse ancora, chissà, le stelle.”

Stefano Raimondi (Milano, 1964),daMonologhi slabbrati[Contro la violenza alle donne], inedito

Sei tu, non c’è dubbio, riconosco

Milo De Angelis

Milo De Angelis

 

Sei tu, non c’è dubbio, riconosco
l’attacco delle tue risposte quando venivi interrogato
e le finestre del Gonzaga mostravano un cortile immenso
e tutto, fuori, assomigliava al silenzio degli olmi
scendeva un voto dalla tonaca nera e tu eri salvo
riapparivano le nostre pure voci e tu eri sommerso
di voci e si formava un’occulta melodia e c’erano
già i numeri sulla maglia, i numeri giusti per ciascuno,
e si avvicinava, con il suo sorriso vivente, il volto
della partita.
Milo De Angelis (Milano, 1951), da Incontri e agguati (Mondadori, 2015)

Qui

Paolo Pistoletti

Paolo Pistoletti

 

Siamo stati qui fianco a fianco tutto il giorno
insieme tra i tavoli i fogli e le sedie
nel mentre tutte le nostre cose si lasciavano fare
bene o male da noi, al di là di tutto
al di là del fatto che invece
sotto sotto non c’eravamo affatto.
Ma dopo pranzo ho poggiato davvero la testa
sulla poltrona. Poco prima avevo aperto le finestre
riempito la brocca dell’acqua il vaso dove sta la pianta.
Ma in fondo al cuscino forte e chiaro
poi ho sentito che ci doveva essere dell’altro,
che ancora nessun gesto aveva colmato la misura
quello che si poteva. Qui davanti a casa c’è una grande chiesa
sulle mensole i libri una divina commedia
parole di carta che restano appena
cenni chiusi sulle mani
come lucernari nel buio della mansarda.
Ma poi quando mi volto allora non mi bastano più gli occhi
come in una pagina quando con l’ultima riga non è finita
adesso con te in questa stanza
pare tutto una notte bianca una sete di luce che non passa.
Paolo Pistoletti (Città di Castello, 1964), da Legni(Ladolfi, 2014)

Questo è tutto

Nanni Balestrini

Nanni Balestrini

 

Questo è tutto
per ora
in questo momento
è come se
fossimo già
invece siamo
appena
e ciò che è
più strano è
che uno non se
lo immagina bene
dove potrebbe
essere arrivata
la lunga attraversata
Nanni Balestrini (Milano, 1935), da Antologica. Poesie 1958-2010 (Mondadori, 2013)

Questa morte è un’officina

Milo De Angelis

Milo De Angelis

 

Questa morte è un’officina
ci lavoro da anni e anni
conosco i pezzi buoni e quelli deboli,
i giorni propizi, la virtù
di applicarsi minuto per minuto e quella
di sostare, sostare e attendere
una soluzione nuova per il guasto.
Vieni, amico mio, ti faccio vedere,
ti racconto.
Milo De Angelis (Milano, 1951), da Incontri e agguati (Mondadori, 2015)

Quella volta che hai trattenuto il sorriso

Tommaso Di Dio

Tommaso Di Dio

 

Quella volta che hai trattenuto il sorriso
per un tempo lungo, come un colore.
Quella volta che lo hai tenuto nel viso
prima della forma, prima del dolore
che ne sagoma il contorno.
Ci sono i parchi, le stagioni. Oggi sono due giorni
che piove a dirotto. La terra fuori deve essere fradicia
di cielo e ad ogni passo dovresti sentire un rumore.
L’intrusione delle nuvole. La sagoma del sorriso.
Cielo e viso sono sentieri.
Tommaso Di Dio (Milano, 1982), da Favole (Transeuropa, 2009)