Qualunque momento hai voglia Di scrivere una cazzuta poesia Apri ‘sto libro & Strilla nient’ altro Che Crema Strilla Non ti scomare Scorri Scortica Scrosta i bordi di Scrono AllitteRa le Rane Bekkek! Bekkek! Koax! Koax! Carra Quax! Carra qualquus Kerouacainius!
Quante volte da quando Ho visto il poeta di Greenwich Village Scorciare al lavoro nell’ alba grigia Con la gavetta & il taglio di capelli fuori moda Occhi allo Hudson Narici alla strada All’inverno, al lavoro, alla carità, Ai pasti, cibo di follia Tante volte da quando Ho visto il poeta Che scriveva ritmi & rime Incazzato tra Minetta’s E Minetta Lane Affrettarsi al Lavoro Sessosico, sessitico, psico analizzato? Al lavoro nell’alba impoetica Le mattine dopo essermi sbronzato con Lucien & Allen & gli Angeli Alleati Nella Vasta Pesciaia di Manhattan O America! O canti! Poesie! o Sax Alti! o Tenori! Suonate! (il Poeta è Morto).
Quando comincerò a invecchiare E forse sentirò .il braccio sinistro intorpidirsi E il cervello resistita speranza, Siederò addormentato L’energia soffocata esaurita nel mio occhio E l’amore fuggito da me Quando la peggior notizia Mi fu portata Ed esultai di essere solo Di ormai essere morto Ho avuto la visione del santo Misconosciuto & troppo stanco per spiegare il perché E di dolci intenzioni un altro giorno- Persino Stanley Gould andrà in cielo.
Nome tratto da fonti di primo mattino Nella sede di un giornale Tanti Anni Fa a Lowell Mass Mentre gli uccelli cacavano Sul canale E Sperma galleggiava Tra i Muri di Mattone Di un Albeggiar di Fumo Che usciva da un Camino di Chtistian Hill Ah Sire, Duluoz, Re dei miei Pensieri, Salve a te! (Caccia un’altra lattina di birra)
– luci spente – autunno, mani strette, in istantanea estasi come una pera di eroina o morfina. la ghiandola nel mio cervello secernente il buon fluido felice (Fluido Santo) allorché mi ah-bbasso e tengo ogni parte del corpo giù in trance da puntomorto – Sanando ogni mio male – tutto cancellando – neppure resta il brandello di uno «spero-che-tu» o una Bolla di Pazzia, ma la mente libera, serena, spensierata. “Quando arriva un pensiero spuntando da lontano con la sua esibita figura d’immagine, lo freghi, lo sfreghi via, lo smonti e si fa smunto, e il pensiero non viene – e con gioia comprendi per la prima volta «Pensare è proprio come non pensare – Perciò non devo pensare mai più».
Il tuono fa un frastuono di rumore come finestre Chiuse in silenzio istericamente Perciò Papi è caduto dalle scale del tempo Malgrado l’acquasanta E tutti i vs. beveroni nell’ Eternità.
Lacrime è la mia fronte che si rompe, Il lunato agitato sedersi In bui cimiteri di treni Quando per vedere il volto di mia madre Che richiamava dalla sua visione Piansi alla comprensione Della trappola mortalità E del sangue personale della terra Che mi aspettavano Padre padre Perché mi hai abbandonato? Mortalità & repulsione Scorrazzano per questa città Infelicità è il mio secondo nome Voglio essere salvato, Affondato-non può essere Non vuole essere Mai fu fatta per essere Così da vomitare!
La poesia non lo sa: Il condizionatore Disusato d’inverno È come le mie speranze Un po’ dentro, un po’ fuori, Verdi su ruota bianca, Buone solo a gettare Un’ombra lunga Nella livida luce della strada.
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