l’immagine dell’amore rende come abisso termini empi; non piangerai per l’eternità se non per un bimbo che piange tra nere rocce – il coro degli affogati – tempestosa certezza di malinconia; io soltanto guardo il nostro re invariabile come nostro ardente immutabile ed un bimbo smette di respirare, ed una nave affonda io guardo il cielo io ascolto il silenzio taciuto
L’amore è sentire freddo sul retro di un furgone L’amore è un club con due soli soci L’amore è camminare tenendosi le mani sporche di vernice L’amore è
Oltre i confini del tuo corpo ti amo. Dammi gli specchi e i bramosi pipistrelli la luminosità e il vino l’alto cielo e l’arco largo del ponte, gli uccelli e l’arcobaleno dammi! E ripeti l’ultimo brano nella tonalità che suoni. …. Oltre i confini del mio corpo ti amo. In quel lontano fuorimano dove la missione dei corpi si compie e fiamma e brama, battiti e suppliche interamente si calmano e ogni significato abbandona lo stampo dei termini come uno spirito che abbandona il corpo alla fine del viaggio, all’assalto finale degli avvoltoi … …. Negli aldilà dell’amore ti amo, oltre il telo e il colore. Nell’aldilà dei nostri corpi fissa un incontro con me!
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