Sohrāb Sepehri
Un giorno
verrò, e porterò un messaggio.
Nelle vene, luce verserò.
E alzerò la voce: “O voi le cui ceste sono colme di sogno!
Vi ho portato la mela, la mela rossa del sole”.
Verrò, darò un gelsomino a un mendicante.
Alla bella donna lebbrosa donerò altri orecchini.
Dirò al cieco: “Che bel vedere, questo giardino”!
Sarò un venditore ambulante
girerò i vicoli, griderò:
“O rugiada, rugiada, rugiada”!
Un passante dirà: “Certo che è una notte tenebrosa”!
Gli darò una galassia.
Sul ponte c’è una bambina senza gambe
le appenderò al collo l’Orsa Maggiore.
Ogni insulto dalle labbra reciderò.
Ogni muro demolirò.
Ai briganti dirò:
“E’ arrivata una carovana carica di sorriso”!
La nuvola squarcerò.
Io annoderò gli occhi col sole
i cuori coll’amore
le ombre coll’acqua
i rami col vento.
E unirò il sogno dell’infante col mormorio delle cicale.
Innalzerò molti aquiloni.
Molti vasi annaffierò.
Verrò, ai cavalli, alle mucche,
l’erba fresca delle carezze verserò.
E la giumenta assetata, il secchio di rugiada le porterò.
Un vecchio asino per la strada, le mosche gli scosterò.
Verrò su ogni muro, un garofano pianterò.
A ogni finestra, una poesia leggerò.
A ogni corvo, un pino donerò.
Dirò al serpente: “Che splendore ha la rana”!
Rappacificherò.
Farò fare conoscenza.
Camminerò.
Luce mangerò.
Amerò.