Tutto ciò che è più atrocemente stupido ama replicarsi

Rosita Copioli

Rosita Copioli

 

Le ripetizioni
somme ritmiche del tempo,
ci sono note.
Odiose, insopportabili,
le gabbie
che nemmeno Borges avrebbe inventato
ci si ripropongono con gli attentati.
Lo sapevo.
Da tempo, di anno in anno,
di decennio in decennio,
tutto ciò che è
più atrocemente stupido
ama replicarsi.
Né il macabro né l’orrido
si sorvola.
O immaginazione!
Tutto si replica, e qui
si soffoca.
II
La ripetizione è il principio del piacere.
Ma anche quello della noia.
Il principio dell’assuefazione
da cui dipende il mondo.
La ripetizione compulsiva, o compulsione,
è il principio della perversione.
Tra piacere e noia non si sa
da che dipenda il mondo, o la perversione.
III
Saranno le ombre la ripetizione?
Sì sì, lo saranno, una Folie
esplosiva assolutamente frivola
come lo sono i kamikaze.
Fotografati prima di morire
santini osceni perché si mostrano
loro, con l’impudore di chi vuole imporre
una santità impudica, contro l’uomo.
IV
Non sono io che commisero
il sacrificio. No. Lo apprezzo.
È la violenza gratuita, come quella diversa
dell’anarchico, che respingo. Contro l’uomo.
Posso capire tutta la lotta.
Non la viltà. Faccio ancora parte
di chi lottava per l’amore, con onore.
Non sono simboli fatui. Sono noi.
Anche chi fu onore sbagliò.
Ma chi fu vita e onore non sbagliò
sulla croce. Quella fu vita.
Quello fu l’onore.
V
«Vorrei che le nostre piccole nascite e morti
che queste ripetute perdite, consolazioni,
si potessero ripetere in noi, in un amore ibernato
in questo tempo così dolce e freddo».
Che voce è questa che avvalora la perdita?
Che moltiplica le sconfitte
le tue morti ripetute?
Se uno crede che tutto possa ripetersi
sbaglia. Uno è il Tempo. Uno è l’Uno,
Uno è il Passaggio. Uno sei tu, come me,
in Noi.
da Animali e stelle, Varese, Stampa, 2010.