Rosita Copioli
Ragazzo,
con il cuore che sgorga lacrime
come il cuore del dolore,
e il to pianto è una cascata
di cristallo senza fine,
ascolta le mie parole di artigiano,
che lavora con la pelle e con il tempo.
Il canto, che è come il tuo pianto,
va puntato, stretto, fissato,
fermamente battuto ai suoi punti celesti:
gli corrisponde un firmamento.
L’arte è inchiodare il firmamento:
non ti è già dato, dev’essere trovato:
sei tu che lo dovrai
rendere reale.
da Elena, Milano-Parma, Guanda, 1996.