Beltà

Rosita Copioli

Rosita Copioli

Guarda, tutto ritorna, anche i segni nel muro
e dietro le siepi gli occhi dei nostri paradisi
senza ragione d’esserci volgono a tornare,
ritornano per non dimentica, quanto trae
ciascuno il suo piacere – e adspice:
anche se a me tuttavia: perché la sera volge,
e l’anno fermenta nelle case, e si dispongono tutti
ad uscire i ragazzi sulle strade, e scendono tutti
per il loro amore: chi si guarda e chi, fuori
del buio, nella luce si prende e gli occhi
puntati nel cuore della luce: il silenzio
brillante della luce, l’ascolto.
Chi non si è accorto che non c’è tregua,
e che incessante brucia, ciascuno a suo piacere.
Così, dopo che ha visto, ciascuno la sua luce,
brucia la propria insania nell’ombra, e riesce,
nel lucore, come vite frondosa.
Mentre parliamo il silenzio volge nella sera
et sol crescentes descedens duplicat umbras:
e tuttavia brucia, e richiama
una stagione non nata, la stagione che non
volge né ritorna, il passo senza misura,
di anno senz’anni, e semprevivi,
piante perenni, che come succhia il tempo
le sue linfe gonfie si gettino al rigoglio
dell’amore che brucia.
da Splendida lumina solis, Forlì, Forum, 1979.