Roberto Dedenaro
Piogge così fitte amarognole
spesse come un mare
d’acqua aspro da attraversare
piove sottili, ragnatele
sparse sopra i muri
piove, oceano di una stagione
vecchia d’improvviso
e sarà difficile, pensi, come un genovese,
serrare le valige e dire andiamo
a cercare un mondo altro
quando l’ultima luce della scena è il porto
la sua lanterna s’accende a vuoto
non sai più distinguere le sue luci
e l’acqua uno sciacquio lento
che si fa sempre più fatica ad ascoltare.
Che senso mai sarà partire
se non sei capace di tornare?
Boccaddasse e le sue ghiaie
eterne bambole focacce zuccherose
che s’ingeriscono a fatica
come crepe mal chiuse e nuovi crolli.
Tu ti aspetti ogni cosa dal tuo porto
meno che resti muto davanti agli occhi.