Fiorella Rega
Ci restano bocconi di memorie
quando eravamo sazi dei tramonti
scesi sulle cosce,
le spalle nude a graffiare il vento,
le mani a scavare buche
per annacquare fiori tremolanti.
Dune di sabbia rosa
intorno ai piedi caldi,
salite e poi discese di parole
come altalene di sussurri
al nostro mondo
disegnato su pezzi di carta lisi.
Ci restano le scritte colorate
sui cartelloni a vista:
“Si nasce per morire “.
Non ci abbiamo creduto mai.