Pasquale Di Palmo
Il sole barbuto di mezzogiorno
pigramente ti bruca la faccia.
Voli da un’ora fra il marciapiede
e le case, stringendo in pugno
il cuore morso di una melagrana.
Nel delirio del vento
il tuo impermeabile è una bandiera.
Le lingue sbilenche dell’erba,
il canale di scolo dove un cane
sbanda la sua corsa tra le viti.
Il nero feticcio del paesaggio
premuto a malincuore sul petto.
Da Ritorno a Sovana (2003)