Down

Pasquale Di Palmo

Pasquale Di Palmo

Sbucano all’improvviso
da un vicolo assolato,
da un androne di pizzeria,
dalla ressa di un bagnasciuga,
spaesati, a gruppetti di quattro
di sei di otto,
tenendosi per mano,
le lunepiene dei volti
glabri, rincagnati,
da cui spuntano occhietti
sottili come spilli
sempre rivolti all’accompagnatrice.
Rispondono a monosillabi
– sì no, no sì –
l’esistenza ridotta
a una semplice opzione.
Si inebriano per un gelato,
piangono per un nonnulla.
In realtà sono loro che dovrebbero
avere di noi compassione.
Sfoggiano zainetti multicolori,
berretti col frontalino
dove campeggia la scritta
di qualche università dell’Ohio.
Da Trittico del distacco (2015)