Lo spino bianco / la poesia alle elementari

Umberto Piersanti

Umberto Piersanti

Le lunghe bacche rosse splendono
intatte quando l’ottobre entra,
i cieli sono i più azzurri
dell’anno, ma freddi e brevi,
porta pace lo spino
gli agnelli bianchi brucano foglie
e frutti, dormono al ceppo
ma quando viene la bruma
nera e spessa
e scolora le bacche, cascano secche
spegne malva e falasco
fa l’acqua nera
escono allora le anime dai rami
girano come fuochi quasi spenti
ma solo chi è malvagia lascia lo spino
se c’è uno che passa
quando annotta
dovrà seguirla
e perdere la strada.

(Urbino, 1941),

da I luoghi persi (Einaudi, 1999)

E io che guardo e chiedo

Nicola Bultrini

Nicola Bultrini

E io che guardo e chiedo
se potrà mai finire. Ancora un’ora
triste e non ho nulla
più da offrire. Però c’è stato
un tempo, sì, c’è stato
ma scrivere oggi non mi salva
le parole cui contavo
di affidare tutto il male del mondo.
Suona un disco fatto di vinile
l’onda celeste e meccanica
sale dentro il cielo di polvere
tu credimi, che a volte
vorrei il coraggio di non sapere.
Siamo sempre più felici
se crediamo di non essere in pericolo.
Nicola Bultrini (Civitanova Marche, 1965), da La specie dominante (Nino Aragno Editore, 2014)

è un attimo di perdizione

Nicola Bultrini

Nicola Bultrini

E’ un attimo di perdizione
nel gesto dell’amore, smarriti i corpi
in un pensare profondissimo.
Così fu, credo, la creazione
fatta per guardare il mondo
e dire, come voce nel torace.
Suona la sveglia all’alba, la casa
negli odori che riposa.
Anche noi obbediamo a una luce
nella foschia che forza l’inverno
e si procede per tentativi, strappi di motore
per imparare a vivere un’ampia prospettiva
poi capita talvolta che ceda la ragione
ci abbandoniamo alla vertigine
la vita nell’abisso, assolutamente.
da LA SPECIE DOMINANTE (Aragno, 2014)

Esattamente così, nel sottile

Nicola Bultrini

Nicola Bultrini

Esattamente così, nel sottile
lasso di tempo tra il desiderio
e la passione, noi eravamo.
Dopo l’ultimo sospiro, lo sguardo
un poco indietro trova nella stanza
un cono d’ombra. Gli elementi hanno un loro
equilibrio su cui poggiano le nostre vite.
La pioggia fuori
il tratto incerto, il vizio della forma
che rende il sistema incompiuto ma sublime
nella contemplazione.
Ama per me questa certezza
dei sentimenti. Poi se chiudo gli occhi
e mi nascondo al tuo dolore
abbi la forza
di amare il mio silenzio.
Nicola Bultrini (Civitanova Marche, 1965), daLa specie dominante(Nino Aragno Editore, 2014)

i pastori venivano dalla campagna

Nicola Bultrini

Nicola Bultrini

I pastori venivano dalla campagna
romana all’inizio dell’estate
di notte, lungo la via Valeria.
In capo i muli, le greggi
e quindi ragazzi silenziosi
con i lumi a petrolio.
A quel tempo l’altopiano
era coltivato a grano, si doveva
salire i monti per i pascoli
aperti e non si scendeva
mai, fino a settembre.
Allora si dormiva tra le greggi
portando in spalla una capanna
di rami teneri di nocciolo.
Intrecciati come un cesto facevano
riparo solo per un corpo
che di notte si sdraiava.
Un occhio tra le stelle, l’orecchio attento
perché a quel tempo la montagna
era regno di lupi e di misteri.
da LA SPECIE DOMINANTE (Aragno, 2014)

il vento ha portato nuvole più grigie

Nicola Bultrini

Nicola Bultrini

Il vento ha portato nuvole più grigie
la finestra aperta sulla darsena.
E dove sembra una precoce primavera
il mondo è un corpo duro
la ruggine unico punto di colore.
L’ostinazione di voler capire
le stagioni logora.
Ma non è il nome dato alle cose
che le identifica.
Vedi le montagne
hanno sempre un profilo femminile.
Una donna che riposa
piegata sul fianco
le gambe raccolte.
da LA SPECIE DOMINANTE (Aragno, 2014)

la mattina all’alba il prato è argento

Nicola Bultrini

Nicola Bultrini

La mattina all’alba il prato è argento
l’aria cristallo bagnata della notte.
Poi tutto s’asciuga sotto al monte
ombra dai boschi, manto dei muschi.
Un silenzio ventoso fa il cielo lieve
e mi distraggo
vivendo il prato
il tronco morso dal fulmine.
Sopra me la roccia possente e muta
un tuono sommesso di questo tempo
mio, tradito ancora e incerto.
Sono i sintomi di una bellezza
incomprensibile, l’angoscia nei polmoni
per non saperti dire, figlio, quanta ricchezza.
I temporali estivi sono cosa prodigiosa.
da LA SPECIE DOMINANTE (Aragno, 2014)

l’aroma fortissimo della pineta

Nicola Bultrini

Nicola Bultrini

L’aroma fortissimo della pineta,
l’umidità dell’aria sulle spalle,
la corsa nelle braccia, il vento sulla fronte.
Lo sciabordìo dell’onda sulla rena,
mentre comincia a finir l’estate.
La gente guarda, osserva e riconosce.
Così il matto del paese, gesticola
strillando al lungomare.
Vuoi che non sapesse di me, di te,
di questi drappi bianchi al sole.
Credo nulla governi il caso.
Guarda i bambini sulla spiaggia,
come somigliano alle nuvole da qui.
da LA CODA DELL’OCCHIO (Marietti, 2011)

ma io non sapevo

Nicola Bultrini

Nicola Bultrini

Ma io non sapevo, non potevo sapere,
che il tempo avrebbe, come ha fatto,
la differenza. Quando mio padre
s’affannava al superotto, io non capivo
e a volte distratto non credevo,
che il tempo avrebbe slavato i colori,
i rumori. Guarda, guarda bene,
c’erano tutti o quasi. Il cielo d’alluminio
e un suono dal mare, come d’azzurro.
Queste ed altre cose io non vedevo,
andando via di schiena, o forse
immaginavo, con la coda dell’occhio.
da LA CODA DELL’OCCHIO (Marietti, 2011)

noi giganti siamo rimasti in pochi

Nicola Bultrini

Nicola Bultrini

Noi giganti siamo rimasti in pochi
circondati da uomini piccoli
senza ombra.
Alcuni ci graffiano rabbiosi le caviglie
altri ci ignorano
fingendo di dormire.
Ma a noi giganti non va di partire.
La terra che abbiamo è una misericordia
colma di frutti e soli del mattino.
Abbiamo figli e una ricchezza
di doveri che è tutta la nostra libertà.
Non abbiamo paura del dolore
dello spettro luminoso del silenzio
e se la notte si muovono i fantasmi
ci chiamiamo per nome, uno per uno
e ci abbracciamo come capita
nel buio.
Mentre agli uomini tremano
le vene ai polsi, noi giganti
continuiamo a camminare
nel gelo luminoso di gennaio
saldi nelle gambe, controvento.
da LA SPECIE DOMINANTE (Aragno, 2014)