Akiko Yosano
Stringi il mio seno,
apri il velo del mistero.
Un fiore vi sboccia,
cremisi e fragrante.
Sebbene così fragile
e così breve l´amore,
ha sangue troppo giovane
questa ragazza, per bruciare
poesie di primavera.
Amore o sangue?
tutta la primavera
è in questa peonia che mi ossessiona,
scende la notte, sono sola,
sola senza una poesia.
Spingendo dolcemente
ho schiuso quella porta
che chiamiamo mistero.
Mammelle turgide
strette nelle mani.
Senza chiederci
se sia giusto o sbagliato
se la vita futura
se la fama… Tu e io
ci amiamo e ci guardiamo.
Senza parlar del come,
senza pensare al poi,
senza chiederci fama o nome,
qui, amando l´amore,
tu e io ci guardiamo.
Se qui adesso
ripenso al percorso
della mia passione,
somigliavo a un cieco
senza paura del buio.
Quando qualcuno
mi ha fatto una gentilezza,
io l’ho depositata nel mio cuore.
Nei momenti tristi
l’ho tirata fuori
e ho riacquistato il buon umore.
Anche tu,d’ora in poi,
metti da parte le gentilezze
e abbine cura
ancor più dei soldi della pensione!
Adesso che come lei
ho compiuto novantadue anni
ripenso a mia madre.
Com’era straziante
tornare a casa
dopo essere andata a trovarla alla casa di riposo!
Mia madre,
che mi seguiva con lo sguardo fino all’ultimo istante,
il cielo plumbeo,
il cosmo scosso dal vento
tutt’ora ricordo con chiarezza.
Quando sono triste guardo il cielo:
nuvole che hanno l’aspetto di una famiglia,
nuvole simili alla cartina del Giappone.
Ci sono anche nuvole che si divertono ad inseguirsi.
Ma dove andranno tutte quante?
Al tramonto, le nuvole tinte di rosso,
di notte , le stelle del firmamento.
Anche tu devi trovare il tempo
di alzare lo sguardo al cielo!