Vieni con me

Hermann Hesse

Hermann Hesse

 

Vieni con me!
Devi affrettarti però –
sette lunghe miglia
io faccio ad ogni passo.
Dietro il bosco ed il colle
aspetta il mio cavallo rosso.
Vieni con me! Afferro le redini –
vieni con me nel mio castello rosso.
Lì crescono alberi blu
con mele d’oro,
là sogniamo sogni d’argento,
che nessun altro può sognare.
Là dormono rari piaceri,
che nessuno finora ha assaggiato,
sotto gli allori baci purpurei –
Vieni con me per boschi e colli!
tienti forte! Affero le redini,
e tremando il mio cavallo ti rapisce.

Tempi brutti per la poesia

Bertolt Brecht

Bertolt Brecht

 

Sì, lo so: solo il felice
È amato. La sua voce
È ascoltata con piacere. La sua faccia è bella.
L’albero deforme nel cortile
È frutto del terreno cattivo, ma
Quelli che passano gli danno dello storpio
E hanno ragione.
Le barche verdi e le vele allegre della baia
Io non le vedo. Soprattutto
Vedo la rete strappata del pescatore.
Perché parlo solo del fatto
Che la colona quarantenne cammina in modo curvo?
I seni delle ragazze
Sono caldi come sempre.
Una rima in una mia canzone
Mi sembrerebbe quasi una spavalderia.
In me si combattono
L’entusiasmo per il melo in fiore
E il terrore per i discorsi dell’imbianchino.
Ma solo il secondo
Mi spinge alla scrivania.

Solo te

Else Lasker-Schüler

Else Lasker-Schüler

 

Il cielo si porta nel cinto di nuvole
La luna ricurva.
Sotto la forma di falce
Io voglio riposarti in mano.
Sempre devo fare come vuole la tempesta,
Sono un mare senza riva.
Ma poiché tu cerchi le mie conchiglie,
Mi si illumina il cuore.
Stregato
Giace sul mio fondo.
Forse il mio cuore è il mondo,
Batte –
E cerca ancora te –
Come ti devo invocare?

Sì, dentro e fuori

Hertha Müller

Hertha Müller

 

Sì, dentro e fuori:
per la prima volta, parrebbe,
la vita è a posto.
è avviata
è lubrificata sgangherata
è rubata giù in strada
equivocata
è resa bicicletta
ci spiace, non è in prestito.
Hertha Müller(Niţchidorf, 1953), daEssere o non essere Ion(Transeuropa, 2012)

Segretamente di notte

Else Lasker-Schüler

Else Lasker-Schüler

 

Ho scelto te
Tra tutte le stelle
Sono sveglia – fiore in ascolto
Nel fogliame ronzante
Le nostre labbra stilleranno miele,
Le nostre notti scintillanti sono sbocciate.
Al beato splendore del tuo corpo
Il mio cuore accende i suoi cieli
Dal tuo oro pende ogni mio sogno,
Ho scelto te tra tutte le stelle.

Se non ci sei

Heinz Kahlau

Heinz Kahlau

 

Come dicono i pompieri,
non prendete mai camere oltre
il quinto piano
negli hotel di New York:
ci sono scale che vanno piú su
ma nessuno ci salirebbe.
Come dice il “New York Times”,
l’ascensore cerca sempre da sé
il piano in fiamme
e si apre automaticamente
e non si chiude piú.
Sono questi gli avvisi
che dovete dimenticare
se volete uscire da voi stessi
fino a catapultarvi in cielo.
Sono andata spesso oltre
il quinto piano
salendo a manovella,
ma solo una volta
andai fino in cima.
Sessantesimo piano:
cigni e pianticelle piegàti
verso la propria tomba.
Duecentesimo piano:
montagne con la pazienza di un gatto,
il silenzio in scarpe da tennis.
Cinquecentesimo piano:
messaggi e lettere millenari,
uccelli da bere,
una cucina di nuvole.
Seicentesimo piano:
le stelle,
scheletri in fiamme
con le braccia che cantano.
E una chiave,
una chiave enorme,
che apre qualcosa
(qualche utile uscio)
da qualche parte,
lassú.

Anne Sexton
L’estrosa abbondanza
a cura di Rosaria Lo Russo,
Antonello Satta Centanin,
Edoardo Zuccato
Crocetti Editore 1997

Reliquia

Else Lasker-Schüler

Else Lasker-Schüler

 

Brucia una stella a festa…
Un angelo l’ha accesa per me.
Non ho mai visto la nostra santa città nel Signore,
Mi chiamava spesso nel sogno del vento.
Io sono morta, i miei occhi brillano lontano,
Il mio corpo crolla e la mia anima sbocca
Nelle lacrime del mio orfanello,
Di nuovo seminata nel suo tenero centro.