MOHAMMAD REZĀ SHAFI‘I KADKANI
L’amore non è una parola, è un significato
una scala verso il mondo supremo
Quando con la vita s’è legata la morte
l’amore appare dal fondo dello specchio
È forse l’arte di morire l’amore
che è così magica e bella?
Morire e rivivere nella morte
certo che è uno stato eminente!
È un termine ambiguo e insensato
ma in verità è l’unica manifestazione del senso
È un dirupo eterno, per ogni precipitare
cadervi dentro è un ascendere verso l’Alto
Creare una divinità da qualcosa come questo Sé
è un rendere eterne la passione e la polvere
Col corpo inizia l’amore
fin dove giunge? Dio lo sa!
È il passaggio da una porta vietata
quella porta che è presenza nel domani
È senza tempo quest’isola d’amore
benché sia palese nel corso del tempo
Una rosa che all’alba della resurrezione
sarà causa d’ebbrezza all’olfatto di Dio
La gelosia e l’invidia sue, incendianti,
donano vita ad ogni [nostra] pazienza
Abitudine e banalità son le sue nemiche
ché “l’arrivare” è la nostra decadenza
L’amore è un animare col corpo
benché la sua fine sia un corpo solitario
[E’] un’arsura per l’anima gemella, nascosta
giungere alla quale è la nostra bramosa supplica
L’amore è uno smarrire “io”, “tu” e “lui”
ogni cosa ch’è perduta è là che si trova.