MOHAMMAD REZĀ SHAFI‘I KADKANI
Negli ultimi giorni di Febbraio
è bella
la transumanza delle viole migranti.
Nel mezzodì limpido di Febbraio,
quando le viole dalle loro fredde ombre,
[avvolte] nel raso della fragranza primaverile,
con terra e radici
-la loro patria mobilein piccole scatole di legno
son portate agli angoli delle strade:
Ecco il ruscello di mille mormorii in me,
sgorga:
magari…
magari l’uomo la sua patria
potesse con sé portare
ovunque volesse
come le viole
(nelle scatole di argilla).
Nel chiarore della pioggia,
nel sole puro.