Michael Krüger
Ho percorso l’Italia
da sud a nord
come voleva la strada.
Non ho fatto esperienze.
A Napoli un cane come
non ne vidi mai stava
a guardia del sole nascente;
dietro Ravenna tesi l’orecchio
al sommesso oracolo della pioggia;
in Maremma vidi mosche
negli occhi dei bovini, e me stesso.
Quasi troppo per una vita.
Col tempo appresi
a condurmi fra le vie traverse
che non portano a nord.
A Roma, ne devo far menzione,
osservai formiche rosse
che volevano trascinar via il Pantheon.
Per il resto, camminando lessi
le brevi poesie di Ungaretti
fino a che non si furono dissolte
nella mia radiosa felicità.
(Traduzione di Anna Maria Carpi)
Si sa che i tedeschi amano l’Italia e la conoscono addirittura meglio di noi. Anche Krueger, ma lui non vede certo quello che vedono i turisti o dicono le guide. Il suo viaggio è molto personale, sorridendo ricorda cose strane e secondarie, perlopiù animali, un cane e degli insetti, invece del classico Vesuvio o del Pantheon romano Intanto però legge delle poesie, quelle di uno dei nostri massimi poeti, che sono perlopiù brevi. Si dissolvono rapidamente, in modo simile alle altre sensazioni. Di positivo, di concreto e non descrivibile resta al viaggiatore una grande felicità di essere nel nostro bel paese.
Anna Maria Carpi