Maurizio Cucchi
Ô mon bien souverain, cher corps, je n’ai que toi!
P. Valery
Qui non è più il cervello
che detta legge.
Mi sono organizzato ormai
diversamente.
“La testa” dici “mi duole”.
“La mia testa” ripeti smorfiando.
…: e già ti vedo in pezzi senza scampo
gli attrezzi qua e là.
“Il corpo” dici “il mio corpo”.
…: e già ti vedo suddiviso analizzato
e già ti scopro dissociante.
In sosta, però, medito:
mi potrei buttare incontrollato.
Esisto ancora un po’, dubbioso; eccomi
dunque. Ecco, tra panico e frenesia,
vedo!
Come una forma tonda e come un coso sopra.
La lingua? Taccio.
Vedo due forme tonde.
É inutile! Non resisto…
Sono là sopra…
Maurizio Cucchi (Milano, 1945), da Il disperso (Mondadori, 1976)