Martin Camaj
C’è una vecchia città sorta presto
sui meandri delle rocce
e non ha del mare il sentore.
Ha occhi stanchi, rivolti
in basso
bruciati dal sole disciolto
in acque salmastre come sangue.
C’è questa vecchia città
condita di palmizi nuovi al cielo
e un brusio di umane voci
senza eco, ai quattro venti, cordoglio
prolungato dacché è sorta
a oggi.