Maria Attanasio
Che ne sapeva della figlia monatta
del tragitto obbligato montando i pezzi
facendo combaciare cuciture -testadura
ostinata tutta la vita concentrata
a stanare ogni minimo difetto:
l’orlo sfasato la spallina che cadeva male-
provando e riprovando davanti allo specchio
tra un vaevieni di porte aperte di musica di vento;
di lana, ben cucito, quel tailleur
gliel’ho fatto indossare l’otto marzo del duemilasette:
le forbici e il ditale accanto la radiolina
per farle compagnia tra detriti e dettagli
nel pozzo della sordità .
da DI DETTAGLI E DETRITI
(Almanacco dello Specchio, Mondadori, 2010)
(In memoria di Celeste C.: che è stata ed è.)