10 giugno 1940

Maria Attanasio

Maria Attanasio

Notte o ventre di betoniera
senza luce di faro senso di parola
doppiando l’ora il passaggio
gli steli ciechi della metamorfosi
-l’amore postumo l’inguaribile ferita,
la discesa lì dentro, al buio-
cercando tra folle e altoparlanti
nelle piazze del quaranta
il file compresso tra i calanchi
-l’istante in bilico tra un abito a fiori
e un sacco di frattaglie- mentre le armate
risalgono il millennio a passo d’oca
e sua figlia -già vecchia-
accucciata in un angolo la guarda e piange.
da DI DETTAGLI E DETRITI
(Almanacco dello Specchio, Mondadori, 2010)
(In memoria di Celeste C.: che è stata ed è.)