Maria Allo
C’è una tristezza antica nelle ossa.
Attraversa i corpi e le giunture
gli intonaci delle case nei luoghi
[a noi noti
sfavilla in lievi cerchi tra le travi
in ogni androne nelle sale d’aspetto
sugli scaffali nei carteggi impolverati.
Ci prende tutti nella luce e nell’ombra.
Si libra nel cielo e cade con la pioggia
sulla terra bagnata senza rumore
ai bordi delle cose sulla radura
[tra i vicoli
dentro il presente che divora.
C’è una tristezza antica
[in questa fine estate.
Ecco. Vedi si cercano risposte
oltre la pelle a metà tra due roghi
mentre le sterpaglie balbettano
e dal ventre dell’Etna in rivolta
[epos corale sale.