Stellato chiarito

Marco Conti

 

C’erano laschi voli
su una taiga padana
e lo schermo del treno
senza sonoro, e le dita
alla fronte.
Quanti baci allora
e imboscate d’inverno.

T’ho fatta falce
sul mio nero ponte d’ore.
Ho spalancate gole per tentare
per scialare nella forra
dei tuoi fianchi, sulla bocca