Luigi Bressan
Quando ha finito ripenso alla sua voce
rinchiusa nel disco, a lei nel suo sigillo,
alla prima delle viole che rompono l’inverno
al profumo che solo le lacrime disserrano.
Anche una perla tra le valve dimora
nel suo splendore fino a che non s’aprono
e vive nel rimpianto che la mostra.
Ma la voce ogni volta soggiace,
povera regina, al capriccio di tutti,
in fondo alla conchiglia dell’ascolto.
E questa è una notte senza luna
con i cuori sepolti dentro i petti.
Quando un dito l’accende, la voce
esce sola nel buio a ripetersi.