Louise Glück
Non io, idiota, non il sé, ma noi, noi: onde
di blu-cielo come
una critica del paradiso: perché
fai tesoro della tua voce
quando essere una cosa
è essere pressoché nulla?
Perché guardi su? Per udire
un’eco come la voce
di dio? Per noi siete tutti uguali,
solitari, alti sopra noi, programmando
le vostre sciocche vite: andate
dove siete mandati, come ogni cosa,
dove il vento vi pianta,
e l’uno o l’altro di voi guarda
sempre giù e vede qualche immagine
d’acqua, e cosa sente? Onde,
e sopra onde, uccelli che cantano.