Leila Falà
Quando
a colloquio col sonno mi spoglio
scappano dai ripari diurni del corpo
penzolano su l’abat-jour in attesa
sul colle dei libri non letti
sui colloqui virtuali
di cellulari in riposo
ali di parole
dette lette ascoltate rubate
a bocche distratte
e insegne loquaci.
Attendono come passeri sul filo
che la luce si spenga.
E vanno a infilarsi rimescolate nei sogni
a spiegare i significati della mia irrequietezza
il senso dei gesti non fatti.
Mi sospingono fino a depositarmi
verso minuscole verità della vita.
da “Mobili”