Julia Hartwig
Mia madre è in piedi accanto al letto.
Alzati, dormendo ti sei persa milleduecento mattine assolate
e una quantità infinita di mattine nebbiose. Ti stanno aspettando.
Ma non c’è nessuno. Non c’è più neanche lei.
Accendo la radio per sopraffare il ricordo della sua voce.
Sull’erba si vedono tracce di brina notturna.
Durante la notte gli alberi si sono scrollati di dosso le ultime foglie.
Ma come mai c’è in me felicità e dolore nello stesso tempo.