Ilde Arcelli
Un fossile chiuso dentro l’ambra,
la nenia dei secoli
— era vita, la sua, lanceolata,
e adesso è pietra —
la luce liquida perduta
per tutto quel tempo — lunghissimo, nero —
che t’ha salvato, fossile buono
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(anche un po’ fortunato)
al riparo dall’acqua
che cresceva nei pozzi
L’ho dentro
il tuo odore di aria remota,
letizia scampata all’inferno:
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tu – fatto pietra –
ora duri per sempre
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io quale impronta
di me nemmeno una foglia
Io nei secoli senza mai rivedermi