Hristo Botev
Oh, tu, mio Dio, Dio giusto!
Non tu, del ciel signore,
ma tu che se’ in me stesso,
ne l’anima e nel cuore…
Non tu cui genuflettonsi
e frati e sacerdoti,
e accendon ceri i greggi
ortodossi devoti;
non tu, che uomo e donna
hai dal fango creato,
e schiavo su la terra
hai l’uomo lasciato;
non tu che patriarchi,
papi, re proteggesti,
e in servitù abbandoni
i miei fratelli mesti;
non tu, che a schiavi insegni
sofferenze e preghiere,
e in pasto lor dài solo
speranze menzognere;
non tu, Dio dei tiranni,
senza onor, mentitori,
non tu, di stolti l’idolo,
di barbari oppressori!
Ma tu, Dio di ragione,
di schiavi e sofferenti
difensore, che presto
festeggeran le genti,
a ognuno ispira, o Dio,
di libertà l’amore,
si che combatta ognuno,
come può, l’oppressore.
E a me pure rafforza
la man per la riscossa,
perché trovi pugnando
io pure la mia fossa!
Non far che il turbinoso
mio cuor freddo divenga
ne l’esilio e il mio grido
nel deserto si spenga!