Giulio Ghirardi
Le mani
tremano come bambine
spaventate dal ritmo
delle prime emozioni.
La sera placa gli affanni
e i tremori superflui.
La notte è un palcoscenico
di carezze all’amico
che legge e ringrazia
con la pazienza di una cara
elusione: “per leggerti,
ci vuole una vita,
il mio giudizio,
lo troverai in Paradiso…”