Primo canto

Giancarlo Majorino

Giancarlo Majorino

 

luna più della luna in cielo stava
sull’intero ma poco guardata poco
in postazione cellule tuttora silenziose
dove con fluiscono si flettono e si abbandonano
sinergie svaganti
e sì riprendono
macchie interne o vichi foreste o avi bestia
ma la potenza dello spazio tempato
ha la meglio, crèdimi credètemi
luna più della luna in cielo stava
non ci si può togliere da un piangere, non
ci si può togliere da un piangere da un ridere
e i lumi si smagriscono, si spengono
è la città indiretta
dove accucciati sleali si vestono e andiamo
luna più della luna in cielo stava
e sull’intero ma poco mirata poco
e non era bello ma era necessario lasciare l’ìo
lo sbriciolato incerottato coi cerotti a pezzi
allontanarsi dalle fiammelle grette
e volare a sogno volare introiettando bassi bassi
il cemento, remoto il confine dell’erba