Estate bionda

Giancarlo Baroni

Giancarlo Baroni

Estate bionda, alla tua fatica
io non mi arresi mai completamente.
Legata a una stagione senza età
mai consumata con i bocci in fiore
non aperti né all’austro né al grecale
in selve mi inoltrai col desiderio
di un papavero rosso alla mia sponda.
E nell’intrigo oscuro crebbi felci,
umide felci spose già ai cipressi
dove il silenzio arresta la parola.
Così non ebbi spighe od uve acerbe
non ebbi la cicala a canticchiare
le note cupe della tua passione:
c’erano bocci chiusi sui miei rami,
c’era l’attesa
di un fiore ormai reciso dalla falce.
L’arco del giorno si conclude, a turno
vanno le gazze a scuotere l’ulivo:
qualche frutto ancor cade ma è marcito.
Non c’è più nulla adesso da godere
le nubi si accartocciano a ringhiera
a coprire ogni stella in firmamento
ma io attendo sempre il fiore rosso
che mi schiuda le labbra nella sera.