Gary Geddes
Mi feci carne;
Nuotai, impaziente,
in acque placentali.
Guanti di gomma
diressero il mio cranio letale
nella breccia, mi lanciarono
in mari più sottili.
Un quarto di buon champagne
mi schizzò lungo i fianchi,
un motore minuto
mi sospinse avanti.
Navi affondarono, una dopo
l’altra, le urla degli uomini
non valsero a nulla.
Cantai nell’aria,
il mio canto
infranse un pensiero di bambino.
Mi piantarono nei campi,
sotto ponti, nessuno
raccolse i pezzi.
Mi lanciarono su città;
la carne bruciata mi s’impuntò
in gola.
Mi svecchiarono, mi resero
slanciato, bello.
Divenni vanesio. Inesausta
era la mia brama.
Li osteggiai.
Menzionarono dio, l’onore.
Mi pulii la bocca
sulla manica.