Franco Buffoni
I
La magia di questa
Terra che si sveglia
Respirando nuova
Aria tra le bare.
Al cimitero di Fabriano l’alba
E’ una cosa seria.
II
Quando alle confraternite del Santo Sacramento
E del Suffragio
Seguiva il gonfalone del Comune
E poi le Arti,
Lanaioli calzettai tessitori cartai
Con le insegne delle famiglie più importanti,
Nella piazza dell’amena cittadina
Coi colli intorno verdeggianti
Venivano messi alla berlina
E poi alla gogna
Quelli come me colti in flagrante.
III
Mi colpì nel 1982 una frase di mio cognato fabrianese
A mia sorella, madre di Stefano
– Poi dedicatario di Theios –
Che all’epoca soffriva di frequenti tonsilliti:
“Mai, a mio figlio mai, una supposta in culo”.
IV
Nello Spedale di Santa Maria del Buon Gesù
Ha oggi sede la Civica Pinacoteca
Dove un arazzo campeggia coi seguaci
Degli apostoli che gettano
I libri eretici nel fuoco.
V
Ai libri come seguono
Gli eretici in persona
E a questi i non-conformi
Uomini e donne, in primis
Quelli delle supposte, poi le streghe.