Francesca Brandes
Hai più paura
della pace
che della guerra.
Vuoi mappe
che spieghino il mondo
paludi conosciute
di odio
e non uscirne
non rischiare
non toccare con mano
il boccio del cuore
altrui
visi occhi spalle piegate
suoni portati dal vento.
Hai paura della pace
perché la pace
è il cambio di rotta
inversione
assalto al muro
la pace è pugno
che accarezza
fango che si crede casa
casa con più stanze
sorpresa di aprile.
Neve che si scioglie
è pace
pace sul bilico
vertigine con nastri
tamburi nel dirlo
e coraggio.
Mi guardi
l’arma in spalla
e arma sei tu
in ogni fibra
di movimento nodoso
così fragile
nonostante il fucile
che sembri un bimbo
quando gioca ai soldati
in riva al mare.
Hai un piccolo peso
tra gli occhi
un peso che arde e consuma
e braccia per l’amore
la terra l’azzardo.
Sei seme e frutto
di stagione precoce.
Offesa gioventù
che alla gioventù si addice
l’inquietudine,
non il morire senza scopo.