Fabio Pusterla
Del resto: non è questione di aeroporti, questo mai.
Né partenza né arrivo possibili. Voli,
tragitti di luna e di buio, precipizi dell’aria.
Ali mitragliate,
da cui passano meglio la luce e la nebbia,
ali sconvolte e spiegate.
E questa immensa solitudine,
dentro la quale a volte risuonano voci, messaggi.
Solitudine,
rapidi incontri d’astri, viaggi che non finiscono,
ponti crollati. E giù,
sulla crosta terrosa dei campi deserti,
strisce di tracce e zampe, stoppie e orme.
Fabio Pusterla
(Mendrisio, 1957), daCorpo Stellare(Marcos y Marcos, 2010)