Endre Ady
Né lieto avo né discendente,
né parente né conoscente,
non sono di nessuno,
non sono di nessuno.
Sono, come tutti, maestà,
Capo Nord, mistero, estraneità,
fuoco fatuo e lontano,
fuoco fatuo e lontano.
Ma, ahimè, qui non posso restare,
vorrei tanto farmi vedere,
per essere visto davvero,
per essere visto davvero.
E tutto per questo: straziarmi, cantare.
Amerei essere amato
e a qualcuno appartenere,
a qualcuno appartenere.
Traduzione di Vera Gheno e Gabriella Caramore
Poesia n. 338 Giugno 2018
Endre Ady. Il perdono della luna
a cura di Gabriella Caramore