E piovve

Elisabetta Destasio

 

Come un panno steso al vento ero.
Sdrucita e opaca, perché tornasti.
Un plumbeo mattino di fine estate,
quello in cui muta l’aria e volge ad autunno.
Senza incertezza, soffiavi su me.
Forte, forte.
Che mi lasciasti i segni ed uno strappo
sul lembo della gonna.
Con l’odore tuo dentro
a camminare sul bordo del marciapiede.
Veniva giù il cielo e poi fu vento ancora.
Da quel fazzoletto color vermiglio s’accese.
Niente fu più uguale.
Fui donna, tutt’a un tratto.
Ad attraversar la vita. Senza te.
Ma con l’ombra tua a seguirmi i giorni.
E piovve.
Tratto dalla raccolta “Corpo in animae” Annales Edizioni