Parco del non ritorno

Davide Bonacini

Davide Bonacini

 

Incespico spesso nel mio pensare
mentre mi nutro di bianco latte
pungente di nebbia fra i pioppi del viale.
Confusione di realtà nella luce
puntinata di un tubo catodico di un televisore
vecchio stile,nel dubbio metodico
di una identità in tralice
che dice e non dice,ma ciò che tocca
rende infelice.
Invincibile Armata,
la flotta inglese ti aspetta al varco
fra le panchine gelate del parco,
e un’altra giornata appesa sul vuoto
intrecciata di canapa corrotta,
si dondola ansiosa,
ponte sospeso fra raffiche senza posa,
spazzata via dal vento pulito
indifferente agli orpelli senza senso
del penso non penso nel bugliolo dell’infinito.