Davide Bonacini
Soffia polvere il ritmo
Marziale d’una banda militare.
La insegue di corsa un bambino
Sbocconcellando un pezzo di pane.
Cattura la voce stentorea d’una cornetta,
la rinchiude nella sua immaginaria grancassa.
Cristallo di Boemia
Fra tazze di coccio con l’effigie dell’Imperatore
Darà luce e voce a un corno magico impolverato.
Suoni di fanciullo
Che non saprà mai d’accompagnare al naufragio
Un mondo inaffondabile fra lazzi di gorghi musicali.
Per ora ascolta e aspetta.
Accorda la polvere futura nel rifugio inattaccabile
Di raffinati valzer e canti popolari. La soffierà,
inascoltato, su piume e marsine a passeggio
lungo i viali inizio novecento al suono
gentile d’orchestrine nei parchi.
Un gelido ottavino vela in un sudario argentato
I violini d’amore.
Dalla Cripta un canto di meduse avvelenato.
Prima del terrore.