Sei la superficie d’acqua

Clery Celeste

Clery Celeste

 

Sei la superficie d’acqua
si potrebbe attraversarti dritto
come l’inserzione di un ago.
Ne uscirebbe quel poco che basta,
due gocce appena, intravedere
le viscere e quello che ti si aggroviglia intorno.
Ma poi ci vorrebbe subito prontezza,
medicarti la ferita, applicarci sopra
un bel cerotto e via, togliersi i guanti
lavarsi le mani e chiudere la porta in fretta.
Clery Celeste (Forlì, 1991) da La traccia delle vene (Lieto Colle – Pordenonelegge, 2014)